Secondo l’approccio sistemico – relazionale, la famiglia è il sistema vivente di riferimento principale nell’esperienza emotiva di una persona e, nei casi di disagio psichico, è il primo contesto all’interno del quale i sintomi assumono una funzione precisa.

Risulta pertanto fondamentale la collaborazione di tutta la famiglia, genitori e figli, per cercare di comprendere le origini della sofferenza che si manifesta nel comportamento disturbato di uno dei suoi membri.

Il sintomo, infatti, non viene considerato come l’espressione di problematiche individuali ma come "la disfunzione dell’intero sistema relazionale" che si esprime attraverso il disagio di un singolo individuo con caratteristiche di particolare sensibilità o fragilità.

Ciò è particolarmente evidente nel caso in cui siano i figli a farsi portatori di disagio fino alla produzione di sintomi.

Enuresi, encopresi, aggressività, difficoltà di apprendimento, disturbi del sonno e disordini alimentari nel bambino; così come stati di ansia, stati depressivi, aggressività, condotte devianti, difficoltà scolastiche, disturbi alimentari di grado lieve/medio in adolescenti possono essere trattati, secondo l’approccio sistemico relazionale, nel contesto familiare